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"Quella notte, come a Londra, egli cammina a lungo in direzione dell'albergo. In qualche momento della vita avrà pur avuto un'infanzia. Un giorno sua madre l'avrà pur abbracciato, sussurrandogli cose da nulla e incommensurabili. Niente: per lui quella è zona morta, tessuto cicatriziale in cui ogni singola terminazione nervosa è cauterizzata dall'amnesia. Prima o poi da quel nulla sbucherà qualcuno che esclamerà di gioia per averlo ritrovato, e gli tenderà le braccia per un abbraccio che egli rifiuterà con un brivido di orrore. In quel campo di indecifrabili rovine che è la sua memoria preferisce vagare da solo, solo e libero dai ricordi, evaso dalla prigione delle probabilità."