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Il De deposito fidei pure custodiendo, è uno dei sette schemi del Concilio Vaticano II approvati nel luglio 1962 da Giovanni XXIII, ma mai portati in aula. L'abbandono di questi schemi che, secondo il regolamento, avrebbero dovuto costituire la base della discussione, segnò una svolta capitale nella storia del Concilio Vaticano II. Il Concilio ritenne più urgente presentare in modo nuovo la fede della Chiesa, piuttosto che riaffermarla con chiarezza contro gli errori che ad essa si opponevano. I testi promulgati vollero avere una portata "pastorale" e non dottrinale, ma la conseguenza, negli anni successivi al Concilio, fu l'oscuramento della dottrina della fede, fino al punto che Benedetto XVI, nel 2012, un anno prima delle sue dimissioni, affermò che "in vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi".