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Jean Paul Sartre, il maestro dell'esistenzialismo francese, rimane uno dei pensatori più influenti del Novecento. "Il filosofo e la politica" raccoglie i suoi interventi dedicati all'agire politico, stesi tra il 1945 e il 1965. Sartre pagò personalmente le sue scelte ideologiche e l'impegno sociale. Subì l'ostracismo della destra francese e gli attacchi della sinistra comunista. Il PCF, egemone nella classe operaia, mal tollerava le critiche di Sartre e del suo gruppo che non potevano accogliere il dogmatismo e lo stalinismo dei comunisti francesi, anche alla luce della repressione sovietica della rivolta ungherese. Ancor oggi, i temi del ruolo degli intellettuali nella società e del loro impegno politico, la ricerca di una morale adatta ai tempi nuovi, la discussione sulla possibilità di una società futura liberata dalle pastoie della miseria materiale e morale, del consumismo e del denaro come sola fonte di legittimazione, trovano in Sartre un punto di riferimento ineludibile.