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Tornate alla ribalta con Donald Trump, le fratture della società americana sembrano eterne ed insanabili: da una parte il modello globalista del Deep State, dell'alta finanza, della Silicon Valley dei media mainstream, dell'intellighenzia radical-chic e delle frange progressiste che impongono la "cancel culture" e si battono per la "società aperta"; dall'altra - maledetta, eterogenea e controversa - l'America profonda dei territori rurali e delle periferie dimenticate, lontanissima dal "pensiero unico dominante", subalterna al potere e pronta a difendere la propria identità ad ogni costo. Questo saggio racconta la storia, le contraddizioni, le idee e i protagonisti di quell'America che si sente tradita da Washington: dall'identità sudista alle evoluzioni del Ku Klux Klan; dall'Alt Right alle mille manifestazioni del separatismo bianco; dal fondamentalismo cristiano alle sette religiose; dalle milizie locali ai fermenti rurali, passando per QAnon e per il recente assalto di Capitol Hill. Un testo che unisce analisi storica e attualità, nel solco di una riflessione che inizia con la Guerra di Secessione e si conclude con l'era di Trump, tra eventi sommersi e possibili scenari futuri.