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L'esistenza precaria, la miseria materiale e qualche volta morale, non impediscono ad Anna di vivere una vita felice nel paese in cui è nata, Gaeta, che sembra un'isola ma isola non è. Per lei è la terra più bella del mondo perché c'è il mare, che nel suo sciabordio continuo l'accompagna sempre nella scoperta dell'amore, nella luce dell'estate, nei riti dei pescatori, nel fragore dell'inverno. Insomma, il mare che incanta, commuove, accoglie, ma anche quel mare imprevedibile, che uccide, si ritira, spaventa e infine allontana.