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Un altro Manganelli inaspettato. Dopo il Manganelli intimo, dolcissimo, disperato e disperante delle lettere familiari, ecco il Manganelli amico affettuosissimo, a volte goliardico, ma sempre onesto e sincero, proprio lui che aveva fatto della menzogna il cardine della sua vita. Nelle lettere all'amico carissimo e mentore, Luciano Anceschi, Manganelli si presenta con i suoi marasmi, le sue angosce, ma anche con la sua capacità dissacratoria che tutti ben conosciamo, al punto di riuscire a dissacrare se stesso. Non teme il giudizio del "Magister", ma anzi forse lo ricerca, forse solo sotto la sua ala protettiva Manganelli riesce a trovare, a volte, un minimo di pace.