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Eduardo De Filippo lo chiamava "il padre di tutti noi", alludendo a quanti, ad ogni latitudine, calcano il palcoscenico. Ma, come già Dante, Shakespeare parla a chiunque voglia ascoltarlo. Le sue commedie e le sue tragedie, i suoi splendidi sonetti, in cui trovano spazio il cinismo della politica, gli amori più delicati, il quotidiano e il sogno, sono un immenso specchio in cui anche l'uomo del XXI secolo può agevolmente vedere se stesso e le mille contraddizioni che si accompagnano all'odierna esistenza individuale e collettiva. Stefano Manferlotti, uno dei maggiori anglisti italiani, ripercorre l'intera opera di Shakespeare intrecciando rigore di metodo e agilità di linguaggio, in molti casi fornendo dei singoli drammi interpretazioni inedite: Amleto, Cleopatra, Giulio Cesare, Otello, Falstaff, Riccardo III, indossano così vesti antiche e nuove. Ne emerge la figura di uno Shakespeare più che mai nostro contemporaneo: la sua fantasia creatrice, nel donare al lettore/spettatore bellezza e conoscenza, si fa strumento indispensabile per una meditata comprensione del mondo in cui viviamo.