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In un'epoca di profonde e rapide trasformazioni come la nostra, che ogni cosa discute e sottopone ad attente e impietose verifiche, anche la critica e la storiografia letteraria e culturale non potevano sottrarsi a un'esigenza di revisione e di rinnovamento, talora spinta fino all'eccesso: cosi, perfino il concetto di "storia della letteratura" è stato revocato in dubbio, senza per altro che venisse sostituito da alcun valido surrogato. In realtà, non si tratta tanto di abolire tale concetto - che resta comunque il diagramma lungo il quale si sviluppa la ricerca sulla produzione, la circolazione, la ricezione e l'attualizzazione del testo -, quanto di investirlo di nuove e più moderne significazioni. È quanto intende proporre questa Storia della letteratura italiana : strutturata in modo "tradizionale", essa vuole distinguersi da altre esistenti per la diversa articolazione interna della materia e per il più ampio orizzonte entro il quale i fatti letterari vengono indagati e ricostruiti. La storia letteraria viene ripercorsa sullo sfondo e nelle necessarie connessioni con la storia della lingua, dell'arte, della musica, del pensiero e in generale la storia della cultura, considerata anche nei suoi rapporti di scambio con le altre culture europee (e, quando sia il caso, extra-europee), nonché con la storia dei fatti e delle istituzioni politiche, alla quale le vicende culturali sono sempre legate e dalla quale sono spesso orientate e condizionate.