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È ormai risaputo che il verso libero dev'essere pur sempre verso, dunque sottintendere o implicare una qualche strutturazione metrica; ma in Senni io non vedo tanto versi liberi o (come dice lui in uno dei suoi testi) versi sciolti, quanto piuttosto un susseguirsi di schegge sintattiche - così che tali testi potrebbero essere riscritti come poemetti in prosa, o più precisamente come mini-poemetti o poemettini. Rubando una definizione ad Anna Maria Ortese, vorrei dire che i testi di Senni sono "piccoli scritti con aspetto di poesia"». (Dalla prefazione di Paolo Valesio).