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Il IV appuntamento di studiosi della tarda antichità ha permesso ancora una volta di riesaminare e ridiscutere acquisizioni considerate definitive e la verifica di metodologie diverse applicate su campi dissodati e/o inesplorati. Ne è risultata confermata la bontà dell'assunto programmatico de "Il calamo della memoria" che la letteratura tardoantica vive del rapporto con la tradizione precedente e che questo rapporto spiega l'evoluzione stessa della cultura occidentale. Certo la vicenda complessa del tempo e degli uomini fa sì che la memoria dell'antichità si assottigli sia perché volontariamente sacrificata sia perché impallidita nell'oblio. Ma, nonostante i profondi cambiamenti, l'Occidente greco-romano rimane tenacemente ancorato al suo patrimonio identitario, e colpisce come una parte grande di tale patrimonio, malgrado le innegabili trasformazioni e le radicali revisioni - o forse proprio per queste - sia conservata, letta, imitata, rivitalizzata, trasmessa alla storia futura.