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Tbilisi, 2008. La guerra imperversa in Georgia. I bombardieri di Putin saettano nel cielo. Eppure i cultori del relax, dalla piscina più chic della città, ne avvertono appena il fremito come lieve increspatura sulla superficie dell'acqua. Video su YouTube, slogan pubblicitari, il sorriso del presidente sull'ultimo calendario fotografico ritoccato con Photoshop... Non vi è una singola scena di combattimento nel romanzo: la guerra è in nessun luogo e in ogni dove, ma a Tbilisi non sembra più percepirsi alcuna differenza fra reale e contraffatto. "Adibas" è una satira della Boemia urbana. Shako, cinico giornalista chiamato come testimonial per lo spot pubblicitario della Georgian Pepsi, descrive la progressiva contraffazione del proprio ambiente e stile di vita: dai prodotti di marca al sesso imperante e alla guerra mediatica - dal "fuck me" (fottimi) al "fake me" (falsificami). I valori dell'occidente remixati in un ironico e spietato banchetto in tempo di peste.