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La psico-oncologia è un settore della psicologia relativamente nuovo; è soltanto a partire dagli anni Ottanta, infatti, che inizia a diffondersi un'attività clinica di supporto alla persona affetta da patologia tumorale. La malattia comporta una situazione traumatizzante che, per l'impatto psicologico e sociale che la contraddistingue e per l'entità delle cure che richiede, necessita di un supporto globale, psicologico e sociale, che aiuti il paziente e la sua famiglia ad affrontare le difficoltà che incontrerà. Questo bisogno diventa ancora più forte, quasi indispensabile, quando ad essere colpiti sono bambini e ragazzi. Il presente volume non ha l'aspetto di un manuale teorico per lo psico-oncologo. Dal racconto delle esperienze dirette dell'autrice, che opera in un reparto di Oncoematologia pediatrica, emergono le molteplici sfumature di questa complessa professione, che nel rivolgersi ai piccoli pazienti, ai genitori, ai medici, ai volontari si espone a un consistente rischio di burnout: il contatto costante con la sofferenza e la morte si accompagna a potenziali difficoltà interpersonali (essere accolti favorevolmente dalla struttura ospedaliera) e organizzative (coordinare i tempi e gli spazi, superare le barriere linguistiche, interfacciarsi con altri operatori).