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L'esperienza di Gina Pane per quanto riguarda il lavoro sul corpo è un importante punto di riferimento nell'arte contemporanea, per la capacità che dimostrava di dominare le azioni fin nei più piccoli particolari (ha lasciato disegni minuziosi di ciascuna), nel tentativo di liberarle dall'ibrido dello spettacolo e dell'happening. Il volume, in edizione italiano/inglese, è il catalogo della retrospettiva dedicata a Gina Pane (Reggio Emilia, Chiostri di San Domenico, 30 ottobre 1998 - 17 gennaio 1999), il cui allestimento è illustrato da testi di Michel Baudson, Valerio Dehò, Anne Tronche, Marisa Vescovo.