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«Stragi, delitti e misteri rimasti senza forma e senza nomi. In questo magma, ancora fortemente incandescente, affonda la penna Arcangelo Badolati e ne riversa fuori storie brucianti. Si tratta di vicende oscure accadute in Calabria che, a distanza di anni, non smettono di essere inquietanti: la tragedia della giovane studentessa Roberta Lanzino, il mistero del mig libico "caduto" a Castelsilano, il tentato "golpe" della 'ndrangheta, i sei morti della "Freccia del sud", i quattro anarchici reggini "deceduti" in auto durante il tragitto Roma-Reggio, il mancato "colpo di stato" (con precedenti e riflessi calabresi) del "principe nero" Junio Valerio Borghese, e la superloggia massonica "coperta" a Reggio. Ci sarebbe sì molto da aggiungere, ma a patto che si aprano, finalmente, gli archivi di Stato e si cancelli il "segreto" imposto dai governi che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi. C'è già una "petizione" in atto: è assurdo che su tante stragi, delitti e misteri, anche quelli riesumati da Arcangelo Badolati, non si archivi mai raggiungendo i colpevoli e consegnando alla storia italiana nomi e cognomi di chi si è macchiato di delitti orrendi.» (Dall'introduzione di Pietro Melia).