Tab Article
Il 29/10/1787 andò in scena a Praga il Don Giovanni di Mozart e Da Ponte. In breve tempo, dal palcoscenico praghese fu catapultato nella leggenda, divenendo l'Opera delle opere. Si è sempre ritenuto che l'autore di quel libretto abbia il debito più grande nei confronti di Bertati, passando sotto silenzio il ruolo che Porta ha storicamente, drammaturgicamente avuto. Non condividendo questa valutazione critica, propongo una serie di riflessioni partendo dall'analisi drammaturgica comparata, prima dei tre libretti di Porta e poi, di quello di Bertati, evidenziandone le tracce che saranno successivamente presenti nel libretto "sommo" di Da Ponte. Prima di affrontare l'analisi dei libretti, ritengo comunque utile soffermarmi sull'ambiente nel quale i personaggi vivevano, tracciandone un profilo che ponga ciascuno di loro in relazione con l'altro, per meglio cercare di capirne gli umori, le contrapposizioni, le inimicizie ed i comportamenti conseguenti. Ricacciare quei personaggi nella mischia può forse aiutarci a capirne meglio le debolezze, dandoci un'idea più disincantata e verosimile della complessa precarietà della loro esistenza quotidiana all'ombra delle luci della ribalta.