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La sua attività multiforme lo ha consacrato come il più duttile regista piemontese dal dopoguerra in avanti: ha diretto programmi televisivi e radiofonici, commedie, spettacoli teatrali, opere liriche e film. Uomo instancabile, ha scritto decine di libri sulla cultura locale e sulla storia del teatro della regione. Ed è stato a lungo anche docente al Dams dell'università torinese. Nel 1958 aveva deciso di diversificare la propria attività fondando quel Teatro delle Dieci che per primo porta in Italia Beckett e Ionesco. Qualche anno dopo con Gipo Farassino mette in piedi una compagnia per riproporre i testi piemontesi del passato e valorizzare gli autori contemporanei. Con testo inedito di Massimo Scaglione: "La birreria Mazzini, politica e pasta e fagioli".