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Avieno (IV sec. d.C.), nel momento del tramonto del mondo antico, propone al lettore colto della sua epoca una visione ordinata della realtà celeste e terrestre attraverso la riscrittura di testi greci di ampia e consolidata fama come i componimenti didascalici di Arato e Dionisio Periegeta. Egli compie una sintesi di tutta quanta la tradizione letteraria romana e si dimostra un attento lettore e un fecondo emulatore dei classici della poesia esametrica latina. Si presenta in questo volume un'edizione critica dell'orbis terrae che aggiorna quella di P. van de Woestijne (Brugge 1961). Il testo latino è accompagnato da un'introduzione che affronta in modo originale i principali problemi testuali e interpretativi; si stampa inoltre la prima traduzione italiana dell'opera e un apparato di note contenutistiche ed esegetiche.