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"In attesa che il Sommo gli si manifesti per una resa dei conti, siccome per Paolo Boggi arrendersi non è un'opzione contemplabile e bisogna combattere fino all'ultimo, ecco che dà alle stampe questa nuova operetta morale dal titolo luminoso e intensamente positivista: "Di male in peggio". Che nessuno osi prenderlo sul serio per carità, lui risponderà che non è «mica Tolstòj» e che se solo il garagista o la guardarobiera o il venditore di castagne dovessero incrociare il libretto e avere un lieve stimolo cerebrale lui si sentirebbe l'uomo più felice del mondo. Che poi con i libri non si sa come va a finire. Tra settant'anni con gli uomini smistati in una colonia su Marte (tutto made in Cina ovviamente) qualche studioso potrebbe interessarsi a questa testimonianza, una voce proveniente dall'«epoca Umana», nella quale Umano voleva ancora dire qualcosa". (dalla prefazione di Alessandro Di Lecce)