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"È una mitologia tutta personale quella di Mario Rondi, che annoda in versi e confonde in rima i passaggi tra il terrestre, il celeste, l'umano, il ferino, l'agreste, e ctonio. Spodestati dall'Olimpo e dal mondo degli eroi, gli antichi protagonisti della storia e del pensiero dell'uomo, gli dèi, ripiegano tra noi in forma di demoni dell'ultima ora... Il poeta, frugando tra le pieghe dei nostri quotidiani affanni o "nello spacco del cielo" tra le nuvole, stana svelte silhouette di naiadi, menadi, ninfe, sirene, fauni, e ne subisce la fatale attrazione. A queste creature di fiaba e di sogno Rondi affida il suo canto per smorzare il dolore, per esorcizzare le ansie di un mondo pieno di suadenti insidie e di amari e spinosi disincanti. (...) Alfa Pietta, capace come pochi di tradurre sulla carta il sentimento di un tempo sospeso, lascia parlare l'assenza, appuntando in queste pagine pochi grafismi vibratili, meditati e raccolti, in spazi soffusi di ombra e di luce. Disegni che evocano nel breve tracciato di un segno vitale le energie latenti nel testo, senza mai perdere il legame indiziale, spirituale o simbolico con i versi del poeta". Dalla prefazione di Stefania Burnelli.