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Sono passati oltre vent'anni dal genocidio ruandese, ma il breve libro di Dorcy Rugamba ci appare oggi come una delle più autentiche testimonianze di ciò che è realmente accaduto. Non vi si trovano ricostruzioni storiche, analisi politiche o sociologiche, ma più semplicemente la vita di una famiglia, quella dell'autore, sterminata la mattina del 7 aprile 1994. Rugamba si chiede: "Come si può cogliere tutta la dimensione di un evento che ha spazzato via più di un milione di persone e nel quale la morte di mio fratello, per quanto atroce possa essere stata, è solo un aneddoto?". Attraverso la storia sua e dei suoi familiari - il padre Cyprien, umanista ruandese, la madre Marembo, bellissima e fiera, i fratelli e sorelle, e poi il teatro, la conversione all'Islam, esperienza "unica, orgasmica" della preghiera - Rugamba ci offre uno splendido racconto di vita, una meditazione di rara forza sulla famiglia, la cultura, la tradizione, la spiritualità e, di riflesso, un antidoto alle "pulsioni di morte" che continuano a dominare la nostra epoca. Questa prima edizione italiana di "Marembo" è stata condotta su una versione del testo rielaborata e tuttora inedita anche nell'originale francese.