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La necessità di comunicare è stata da sempre comune a tutte le civiltà antiche, ed è in questo bisogno che si inseriscono anche le cartoline, come ben ci spiega Massimo Bianchi nel suo saggio. Un modo per scambiarsi saluti da un luogo all'altro del mondo attraverso un'immagine caratteristica di monumenti o borghi della città. A Siena, ovviamente, accanto ai monumenti, si iniziò a ritrarre soggetti rappresentativi dell'iconografia contradaiola e dal 1878 furono realizzate numerose serie di cartoline illustrate, spesso in occasione del rinnovo dei costumi del Corteo storico. Un viaggio visivo - ci ricorda Margherita Anselmi Zondadari - che si traduce in un tentativo di ricostruzione dei tanti passaggi di ricerca del dettaglio, della perfezione e della cura minuta del particolare che in qualche modo vuole anche approfondire e comprendere il valore di una grande storia. Un viaggio che rappresenta una straordinaria testimonianza storica, una finestra aperta sul passato che non solo immortala la vita di tutti i giorni, ma soprattutto la progressiva evoluzione del paesaggio urbano.