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Alla distanza di un secolo anche la memoria di quella che fu l'inutile strage si perde in una impietosa evanescenza. Rispolverare quanto accadde, con occhio critico e orientato verso contesti storici talvolta poco conosciuti quando non del tutto ignorati, penetrare episodi di microstoria e fare luce su personaggi di spicco e sui sacrifici affrontati nell'inferno dei confronti armati, tentare un approccio che induce a porsi domande, a valutare i fatti da punti di vista diversi, sono tutti atteggiamenti che aiutano a decifrare significati, a comprendere il corso degli eventi nei loro più reconditi dettagli, per disporre la mente a una cognizione più ampia di ciò che fu la Grande Guerra. Il libro ripercorre e sviluppa teatri di dura vita al fronte ponendo in risalto eventi meno noti ma altamente drammatici, rendendo giustizia ai Combattenti che sacrificarono fino all'ultimo, in terra di Carnia, in Slovenia sulle alture del Cukla, del Rombon, della Stretta di Saga e del Monte Nero le loro energie e i loro entusiasmi più fiorenti.