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«Stanley Kubrick è stato il Grande Maestro del cinema. Ha creato molto più che dei semplici film. Ci ha dato esperienze ambientali globali che crescevano d'intensità, anziché diminuire, via via che le rivedevamo. [...] Lui non copiava nessuno, mentre tutti ci affannavamo a copiarlo. Girava film come un artista poiché non poteva fare altrimenti. Faceva film perché doveva fare film». A dedicargli queste parole è un altro grande del cinema, Steven Spielberg, amico e "allievo" di uno dei più grandi autori del visivo cinematografico. L'eredità lasciata da Kubrick può essere letta come una summa di lezioni di cinema, irrinunciabili per chiunque voglia capire e utilizzare questo mezzo linguistico in tutte le sue componenti: per chi vuole diventare regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore, scenografo, attore. Questo libro affronta dunque il cinema di Kubrick dal punto di vista della messa in scena, focalizzando l'attenzione sullo stile, i movimenti di macchina, gli obiettivi, ma anche la recitazione, il rapporto con le altre arti (letteratura, pittura, fotografia), la storia. E infine la capacità dei suoi film di incidere sulle emozioni del pubblico, catturando lo spettatore.