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Il pittore mantovano Gerolamo Trenti (1824-1898) fu un talentuoso rappresentante del paesaggismo lombardo che si affermò nella seconda metà dell'Ottocento. Artista prolifico e con una buona attività espositiva sia in Italia che all'estero, erano tuttavia rimaste poche tracce del suo passaggio. Ora questa lacuna è colmata dall'importante lavoro firmato da Giulia Iori, che - in collaborazione con Graziella Orlandelli - ricostruisce la vita del pittore e della famiglia Trenti, il suo percorso umano e artistico, i suoi affetti, il legame profondo con Pomponesco (dove si ritirò nel 1879) e le sponde del Po, l'amicizia con Alberto Cantoni. Il racconto è ritmato da una ricca selezione di opere legate all'ultimo periodo mantovano dell'artista, efficaci testimonianze del suo talento autentico: pregevoli nature morte, bozzetti non finiti, figure umili e famigliari, solide ed essenziali, scorci della bassa pianura lombarda. Gerolamo Trenti - fedele al buon mestiere della pittura, aggiornato sui più moderni esempi di realismo, abile disegnatore e acuto osservatore del vero - aveva inseguito con caparbietà e coerenza un ideale di bellezza e di verità.