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I tratti accentuati dei disegni di Pontormo sembrano riflettere la sua fisicità, esasperata da un regime alimentare ai limiti della sopravvivenza: il quotidiano intreccio di pratica artistica e rigore nutrizionale traspare bene da questo diario, promemoria esauriente e rigoroso, redatto dal pittore giorno per giorno, con annotazioni che spaziano dal cibo ai malesseri, ai disegni, alle visite degli amici. Scontroso, misantropo, sprezzante, il Pontormo fu un personaggio forte, quasi caricaturale, trasgressivo; come doveva essere il suo Diluvio, andato distrutto nel corso del Settecento, di cui però nel "Libro mio" possiamo scorgere il sapore agro, l'impatto straniante, lo sguardo spregiudicato.