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"Guido Mazzella ha un amore speciale per il medioevo. È un mondo in cui ama ritrovarsi e sguazzare con gioia per reinventarlo, raccontando la storia che gli sta a cuore. In questo caso la storia è l'impossibile 'armonia' tra l'uomo e il potere. Armos indica, appunto, una specie di lotta senza vincitori. Sono tutti vinti nell''armonia', nel legame indissolubile della lotta dei contrari. Da armos deriva la parola 'arma'. La documentazione storiografica rigorosa serve all'autore per compiere il suo 'tradimento' storico fino in fondo, senza tirarsi indietro nemmeno dalla lingua che deve 'mascherare' di un'antichità appena velata da un'eco ironica e di pura fantasia (indomabilmente giovanile!) per raccontare la sua favola 'antica' e, quindi, 'contemporanea'." (dalla prefazione di Gabriele Lavia)