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Dopo l'attenzione suscitata dalle raccolte "Giorni a piene mani" (2002) e "I grandi fiumi verdi e le colline" (2004), con "Ombre sulle meridiane" Natalia Veronesi Prada propone uno sguardo su sé e sul mondo attraverso un misurato percorso cronologico in versi che inizia nel 1960 e che arriva al 2008 mantenendo costanti la raffinatezza e la pacatezza di una voce che, come scrive Vincenzo Guarracino, "è frutto di un'adesione sgomenta e serena al Mistero, di un'accettazione orante e fiduciosa di una Promessa altrimenti insostenibile, tra Natale e Resurrezione, ma anche l'indizio di una consapevolezza dei propri mezzi espressivi, quella che a proposito dì Leopardi qualcuno aveva chiamato la 'coscienza di poter tutto scrivendo' e che qui si traduce in una 'preziosa armonia' (...).