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In seguito alla grande crisi del 1764, Antonio Genovesi (1713-1769) riceve dal sovrano l'incarico di tradurre la "Police des grains" di J.C. Herbert, vero e proprio manifesto europeo del liberismo economico, con la finalità dichiarata di rinvenire indicazioni utili a trarre il Mezzogiorno fuori dalla condizione drammatica di miseria e arretratezza in cui la carestia lo ha fatto definitivamente precipitare. L'affermarsi del modello economico fisiocratico comporta una radicale trasformazione delle relazioni di potere, e si può realizzare solo lì dove lo Stato poggi su basi solide e antiche tradizioni che ne rendano praticabile l'applicazione, come nella Francia di Herbert. Nel meridione, al contrario, al sovrano, prima ancora di scegliere una modalità di governo dell'economia, spetta il compito di trasformare la nazione, magma indistinto di interessi particolaristici e incontrollati, in Stato politico moderno ed efficiente, utilizzando le enormi potenzialità di risorse e di lavoro che il Mezzogiorno reca in sé. A partire dalle felici intuizioni di Genovesi nasce e si sviluppa un ampio dibattito che prende poi forma in una messe di scritture di grande rilievo politico.