Tab Article
"Dopo la pubblicazione dei volumi dedicati a Federigo Severini, Pietro Studiati Berni, Giovanni Girometti, Luigi Pera, Gaetano Nencini e Lamberto Bartolucci nella collana "Architetti e ingegneri del Novecento net territorio pisano" si è ritenuto di dedicare il nuovo volume sui professionisti che nel XX secolo hanno maggiormente contribuito al rinnovamento dei caratteri del paesaggio a Pisa e provincia a Renzo Bellucci, architetto nato e vissuto sempre a Ponsacco, autore di moltissime opere di indiscussa qualità ma, ciò nonostante, fino ad oggi poco conosciuto, al di fuori dei luoghi dove ha operato, anche dagli "addetti ai lavori". I motivi di questa scarsa conoscenza sono di diversa natura ed anche, almeno a prima vista, di non immediata comprensione. Renzo Bellucci infatti ha svolto un ruolo di primo piano in molti ambiti dell'architettura e dell'urbanistica; basterebbe pensare a quanto ha operato per la ricostruzione, con la sua attiva partecipazione alla redazione dei piani di ricostruzione di Pisa ed i suoi progetti per risanare le ferite che la guerra aveva provocato in particolare modo a Pisa ed a Pontedera, arrivando a occuparsi perfino della ricostruzione del Ponte di Mezzo. Non si può dimenticare poi il grande interesse da lui mostrato per l'edilizia popolare, con innumerevoli progetti redatti per l'INA Casa, la Gescal e gli Istituti Case Popolari di varie città della Toscana. Si può comunque affermare che non vi è stato settore dell'architettura che non lo abbia interessato. Certamente l'edilizia residenziale, in tutte le sue tipologie, ha costituito l'ambito in cui ha maggiormente operato, pur senza dimenticare quanti progetti ha realizzato in particolare nell'architettura sacra, nell'edilizia scolastica ed in quella commerciale. È stato dopo avere approfondito le ricerche sulle sue opere e sul modo con cui ha svolto il suo lavoro che si è andata formando in noi un'opinione per interpretare il silenzio della storiografia critica che fino ad oggi lo ha accompagnato. E emerso, infatti, il carattere dell'uomo, innamoratissimo del suo lavoro e dei luoghi in cui ha vissuto, ma anche dotato di una modestia non comune in chi ha operato ai suoi livelli in questo tipo di attività. Sebbene il suo nome sia stato spesso unito a quello di architetti che hanno fatto la storia dell'architettura contemporanea in Italia, accompagnando la sua firma di molti progetti a quella di Giovanni Michelucci, Raffaele Fagnoni, Italo Gamberini, Luigi Moretti, Enrico Del Debbio, Giuseppe Vaccaro, non è stato mai attratto dalle luci della ribalta, rimanendo nel suo studio di Ponsacco per disegnare personalmente le migliaia di tavole che ancora vi sono conservate. Nonostante questa rassegna non possa considerarsi esaustiva, tante sono state le opere da lui progettate e realizzate, era comunque quindi ora che qualcuno ricordasse quanto Renzo Bellucci ha contribuito alla ricostruzione ed alla qualità del nostro paesaggio. Questo volume intende così non solo arricchire la collana di un nome certamente meritevole, ma anche rimediare ad un ritardo, a risarcimento del passato scarso interesse nei confronti della memoria dell'architetto Renzo Bellucci." (Federico Bracaloni e Massimo Dringoli)