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L'uomo è naturalmente portato a credersi protagonista sulla scena della vita e della storia, quando invece se ne scopre piuttosto la vittima: donde l'invariabile esperienza del disinganno, sociale o metafisico. Sotto la molteplicità delle vicende, dei personaggi e dei toni - ora drammatici ora ironici e satirici - di questa raccolta narrativa scorre la percezione unificante che il reale non è mai quale appare in superficie, che tutto presenta un doppio fondo e che la verità si svela, quando si svela, attraverso lo strappo di una violenza. La sorpresa che attende il lettore alla fine di ciascuno di questi icastici racconti, oscillanti fra orrore, quotidianità e favola, è dunque, più ancora che un felice stratagemma letterario, il riflesso dell'ambigua e insidiosa costituzione del mondo.