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Rimasta orfana di madre a sei anni, Lenke Rimmer ha trascorso alcuni anni in collegio a Dresda. Uscitane poco più che adolescente, la attende ora la sua nuova casa nel penitenziario di Budapest, dove suo padre è direttore. Ad accompagnarla sulla vettura che la condurrà al carcere c'è il suo fidanzato Miklós, un giovane avvocato impegnato a difendere Riza, una commessa della pasticceria del signor Kóré, dall'accusa aver rubato del denaro dalla cassa. Questi i personaggi che animano il delizioso romanzo "La piccola pasticceria", ritratti dalla speciale vena ironica di Molnàr, sempre temperata da genuina sensibilità ed empatia; una storia d'amore in cui, tra il dispiegarsi delle vicende, l'autore incastona riflessioni illuminanti sulla natura umana, e che ruota intorno a una profonda e attualissima riflessione: chi sono i veri prigionieri della società?