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Nel naufragio di un battello della South Asia Tourist, Coccinelle II, con una trentina di persone a bordo, equipaggio incluso, tutto sembra essere tragicamente frutto di un caso sfortunato. Corrado, il protagonista, si ritrova miracolosamente salvo su un'isola sconosciuta, moderno Robinson Crusoe, e come il protagonista dell'opera di Defoe, si ritrova alle prese con tutti i problemi legati alla mera sopravvivenza: procurarsi il cibo, recuperare quanti più oggetti scampati al naufragio raggiungono la spiaggia, cercare di misurare il tempo, esplorare l'isola, cercare di non impazzire riflettendo e considerando di volta in volta alcuni episodi della propria vita. Ma trovarsi catapultato in una condizione così estrema e drammatica, è per il protagonista anche un'occasione per misurarsi con le ansie e le preoccupazioni tipiche dell'uomo di oggi, che emergono puntualmente dai suoi ricordi, e che in qualche modo somatizza da sempre in un particolare mal di gola per il quale ha tentato sempre di guarire sperimentando, più o meno inutilmente, diverse terapie compresa l'omeopatia per la quale ricorda che il dato caratterizzante del paziente Phosphorus sarebbe la diffusione. "L'energia, le emozioni, la consapevolezza, la sua stessa patologia", ... nel soggetto Phosphorus "si propagano verso l'esterno, così come il tè si diffonde da una bustina nell'acqua". Ma con il passare dei giorni, e delle settimane, l'attenuarsi di questo disturbo va di pari passo con l'emergere di fatti e accadimenti sempre più enigmatici ed inquietanti, che trascineranno Corrado verso un finale inaspettato tipico delle più riuscite spies stories.