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Quando si confronta con la psicopatologia l'essere umano mette in luce, per contrasto, un'acuta nostalgia dell'esistenza autentica, del progetto di vita da cui, per i motivi più vari, si è fortemente allontanato. In questa dimensione, l'individuo sofferente è spiritualmente più vicino alla sua sostanza antropologica di quanto non lo siano le persone cosiddette "normali". Il sentiero sicuro che si intravede in lontananza è fatto di pensieri semplici, ma così profondi da sembrare scolpiti nella roccia: ad esempio, riconoscere l'esistenza del Mistero che ci circonda; ridare dignità e onore alle figure genitoriali con cui siamo entrati frettolosamente in conflitto; riportare armonia nella nostra vita sessuale e nel rapporto con i beni materiali; ritrovare l'equilibrio psichico. Gradualmente, allora, le "dieci parole" tornano ad affacciarsi nel nostro panorama mentale e ad indicarci la Via, il percorso sicuro per realizzare pienamente la nostra umanità. I dieci comandamenti hanno la loro dimora nel cuore dell'uomo.