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Alla sua terza prova, Teresa Mariniello spinge più fondo l'acceleratore del cuore. Si dà meno pause, si concede meno paesaggi. Chi la conosce, troverà meno colori - i suoi colori viventi. Rarefatta anche l'atmosfera del suo Sud, solo di sfondo a certi ritratti della madre, vero filo rosso della raccolta. Eppure, non è un lavoro di sottrazione. A sottrarre ci ha pensato la falciatrice. Davanti a lei, allora, la poeta moltiplica le domande, affolla i suoi simboli, raccoglie accanto a sé i suoi Lari; rafforza spalti e difese e chiama il lettore a capire, a sentire, a muovere le proprie emozioni. Gli chiede di entrare in questa casa mormorante. Di non abbassare lo sguardo, di vigilare con lucide parole. E coraggiose.