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Muntraöngh era il nome della contrada. Celava rimandi diabolici. Ore di marcia per raggiungerla. Il sentiero era tortuoso, il sole implacabile, le cavalcature stanche. L'ultimo baluardo era una vetta baluginante: il Monte Naone. La cima della montagna era un pianoro scosceso. Luogo di epifanie e magarìe. Magismi, sortilegi, incantamenti. Streghe e maghi d'altri tempi. Leggende di epoche remote della storia. Dalla sua sommità si stagliava una distesa di grano vasta per l'ampiezza di uno sguardo, boschi, fiumi.