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La poesia di Federico Orsini presenta talvolta una scrittura più "piana", a grado zero, ma sembra in altre zone come accendersi. Accenti visionari, metafore e violente analogie, contraddistinte pure da quel "contenere", da un prematuro ritirarsi della vita; da una giovinezza che è sì forza di poesia, ma anche ferita, distacco definitivo. Non è l'assenza del padre come abbandono, tradimento, rifiuto. È assenza dei padri una volta che si sono vissuti pienamente, amati e perduti prematuramente, definitivamente. Un vuoto dispiegato nel tempo fino al suo limite, che non può conoscere "generazione" e tantomeno età anagrafica.