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"Era l'autunno del 2016 e vivevo da pochi mesi a Milano. Mi recai in uno dei più importanti e prestigiosi complessi museali della città per ammirare - e fotografare - alcune opere meravigliose di artisti di molti secoli fa. La signora addetta alla cassa stava per rilasciarmi il titolo di entrata quando notò la mia grossa fotocamera Sony, professionale, al collo e mi disse: 'Sa che non si possono fare fotografie?'. 'No. Perché?'. 'Non so dirglielo, ma c'è un cartello'. 'Potrei parlare con un/una dirigente?'. Trascorsero pochi secondi e una signora quasi mia coetanea, ma dal viso e dai modi severi, mi chiese quale fosse il problema. 'Lei sa che esiste una legge, chiamata Legge Franceschini, per la quale è stabilito che su tutto il territorio nazionale è possibile fotografare nei musei pubblici, purché non si usi il flash o il treppiede?'. 'Sì, la conosco, ma qui da noi la legge Franceschini non vale!'. Non vi riporto il seguito ma aggiungerò soltanto che, prima di lasciare l'edificio, per protesta, rinunciando al biglietto gratuito, chiesi ancora: 'E con il cellulare posso fotografare?'. 'Sì, con il cellulare può fotografare'. 'E qual è la differenza?'. Silenzio. (continua...)"