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Tra allucinanti tragedie che hanno devastato il mondo e stupefacenti progressi della tecnica e della scienza, le donne sono diventate, a partire dalla seconda parte del Novecento, partecipi e protagoniste di un nuovo modo di vivere la società a livello internazionale. Un campo, che tradizionalmente si riteneva di esclusivo appannaggio maschile, era appunto quello della politica. Significativo il caso Italia che viene raccontato nella prima parte di questo libro. Appena 21 le donne elette all'Assemblea Costituente dopo il Referendum istituzionale del 1946. Oggi sono quasi alla pari con gli uomini avendo conquistato posizioni ministeriali e di vertice molto significative. Se però un "soffitto di vetro" ha reso problematica l'ulteriore ascesa, oggi il Colle del Quirinale sembra diventato meno irraggiungibile. Nella seconda parte del libro ci si sofferma sul dato dei primi anni del Novecento con donne premier che erano appena 14 in tutto il mondo. Cento anni dopo, le donne al potere - ai livelli più alti - sono 35. A Londra, dopo sedici anni, ne è tornata un'altra. Gli Stati Uniti invece hanno confermato il no alle donne lungo duecentoquaranta anni (e in particolare a Hillary Clinton) a favore del repubblicano Donald Trump. Di donne al potere, considerato nei suoi vari aspetti, ce ne sono attualmente in America, in Asia e in Europa. Ne abbiano selezionate 23 cercando di ritagliare dei ritratti non solo politici, ma umani, certe volte ricorrendo a spigolature private e indiscrete, e non tralasciando di mettere in rilievo pregi e difetti, debolezze e virtù. E non è del tutto vero che le donne, di volta in volta coach o ex star di soap opera, siano del tutto esenti dai nepotismi, dagli inestetismi di fashion (moda, abbigliamento, scarpe, gioielli) e dai misfatti diffusi nel genere maschile, come la corruzione o la guerra. Ci sono dentro, purtroppo, anche loro.