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Sarajevo, Bosnia Erzegovina: il destino della capitale e dell'intero Paese è nelle mani di una classe politica corrotta e aggressiva, che governa in simbiosi con la peggiore criminalità. Ai lupi della politica non importa che odore abbia il branco con cui fanno affari. Musulmani, serbi o croati sono la stessa cosa. Ciò che importa è il potere. Ciò che li spinge ad agire è il denaro. I bastardi di Sarajevo ringhiano forte, sia nel presente che nei ricordi del passato dei protagonisti del libro. C'è la crudeltà e la spregiudicatezza dei carnefici e la sofferenza taciuta delle vittime, soprattutto donne. La voglia di rivoluzione dei giovani e la saggezza rassegnata e ironica di un Professore. La brama sanguinaria di "certi" turisti italiani e la ricerca di redenzione da parte di chi ha guardato da spettatore la guerra e non ha fatto ciò che doveva.