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"Se le immagini non fossero prese da dietro vedreste la mia espressione che cambia. Una frazione di secondo, forse meno. Ero dieci metri dopo il traguardo, avevo raggiunto il successo più alto che un atleta possa ottenere, ma la mia faccia diceva un'altra cosa. Mi chiedevo: adesso, e adesso che cosa faccio?". Così Gabriella Dorio, medaglia d'oro nei 1.500 metri piani a Los Angeles 1984. Al termine di un lungo percorso c'è sempre un punto di rottura, un attimo in cui la nostra coscienza fa i conti con tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle, con tutto quello che negli anni abbiamo messo da parte in nome di un unico traguardo. Ecco perché nel momento in cui puoi toccare la gloria non è strano avvertire un senso di malinconia, una specie di vuoto. Lo sport, che è vita amplificata e accelerata, ci aiuta a comprendere meglio questo momento di fragilità assoluta. Gli autori entrano nelle pieghe di questo universo. Un'indagine con dieci simboli dello sport italiano: Gabriella Dorio, Antonio Rossi, Jury Chechi, Andrea Lucchetta, Antonio Cabrini, Nino Benvenuti, Alessandra Sensini, Giovanna Trillini, Domenico Fioravanti e Adriano Panatta. In questo libro troverete alcuni tra i più grandi campioni dello sport azzurro e i loro demoni. I loro vuoti. Quelli che, senza saperlo, li hanno condotti al successo.