Tab Article
Percorrere i labirinti sepolcrali di un cimitero come fossero sentieri di parco e raccogliere nelle testimonianze dei morti l'idea della vita. In questi elementi apparentemente contraddittori si sviluppa il lavoro di Giuliana Traverso che rifuggendo la facile lettura del monumento-documento (esercizio di stile fotografico diffuso e comunque apprezzabile quanto tuttavia ripetitivo e per certi versi scontato) realizza un album di visioni attraverso la scomposizione delle figure. Le sue fotografie modificano il punto di vista da cui considerare il soggetto: statue, tombe sono private degli elementi di sacralità che la rappresentazione della morte comporta; attraverso tagli, strappi, fratture Giuliana Traverso mostra un diverso scenario da quello creduto, conosciuto, visto (e rivisto) in simili contesti, anzi, riesce a ottenere un opposto (e fuorviante, per certi versi) risultato. Non è l'immagine che si scompone mediante le fratture piuttosto un insieme di frammenti che compongono e ricompongono l'immagine. Una ricerca che l'autrice ha scelto di perseguire secondo un dettato estetico... Presentazione di Stefano Bigazzi con un saggio antropologico di Mauro Francesco Minervino.