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Scrive Mimmo Muolo a conclusione del suo saggio su don Ernesto Simoni, pagina 122: "La persecuzione in Albania si è estesa per un cinquantennio, ed è stato un martirio infinito e terribile, condotto con spietata specificità da un regime tra i più spietati. La dittatura, che si era presentata come il paladino delle classi meno abbienti, ha lasciato dietro di sé fame, ignoranza, sottosviluppo. Ne fanno fede le navi giunte sulle coste pugliesi, stracolme di uomini vestiti come straccioni. All'interno il tentativo di eliminare Dio dalla coscienza degli uomini è stato messo in pratica con uno sforzo titanico che non ha eguali negli analoghi regimi comunisti. All'esterno la rottura di ogni rapporto non solo con le nazioni occidentali, ma anche con gli stessi Paesi socialisti ha determinato l'allontanamento progressivo dalla civiltà stessa".