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"'Quasi blu' è un'opera perfettamente imperfetta e completamente incompiuta, un'opera umana che tende all'infinito. A metà strada fra due estremi, come il capo di un medesimo cordone ombelicale che a lei ci lega, da un lato alla finitezza del presente, alla sua misura difettiva e dall'altro idealmente ci compie nell'orizzonte dilatato delle albe di là da venire. La vita si situa fra questi due poli, in mezzo al fuoco incrociato fra il soggetto e l'universo, fra il particolare e il molteplice, fra l'osservazione del mondo e il valore di quelle immagini tratte in noi. Questo senso di labile provvisorietà dell'essere è però anche quello che ci mette in moto, una sorta di tensione come della foglia protesa verso la luce e di noi verso la vita." (Mattia Leombruno, Presidente Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)