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L'Amazzonia è sempre stata considerata una terra immaginaria e fantastica, estesa e lussureggiante, incontaminata e simbolo di purezza e natura. Per chi ha avuto la fortuna di conoscerla e visitarla a fondo è proprio così! In realtà è anche molto di più, in particolare per un biologo-naturalista che riesce a viverla nella sua completezza potendo lavorare per quattro anni a stretto contatto non solo con la fauna e la flora, ma anche e soprattutto con una delle popolazioni indigene che la abitano e che rappresentano una delle poche ancora isolate geograficamente dal resto del mondo e per questo ricche di cultura e tradizioni: gli Achuar (il popolo della guayusa). L'autore, dopo aver trascorso alcuni anni tra Africa, Messico ed Italia, viene trasferito in Amazzonia, primo contatto con l'America Latina, e così può vivere la incredibile, unica e rara esperienza di vita con gli Achuar, con emozioni e paure che gli apriranno le porte della conoscenza del "polmone verde del mondo". La vita semplice, genuina, naturale ed a stretto contatto con la immensità della vegetazione amazzonica che sperimenta nel lavoro quotidiano con gli indigeni genera delle riflessioni attente e profonde sull'ambiente, sulla conservazione della natura e sulla cooperazione internazionale. La lettura del diario, grazie anche alle numerose digressioni in contesti ambientali a noi quasi sconosciuti alla scoperta dell'Ecuador, un paese ancora poco visitato, permette al lettore di catapultarsi in un contesto naturale...