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Illustrando il passaggio del maestro olandese dalla fase figurativa all'astrattismo, e mettendo in campo confronti con gli artisti della Scuola dell'Aja, il catalogo è un invito a conoscere un "altro" Mondrian e a riscoprirne i capolavori. La mostra e il volume che l'accompagna prevedono la collaborazione di uno dei più prestigiosi musei europei, il Kunstmuseum dell'Aja, che possiede la più importante collezione di opere di Mondrian al mondo. Un'occasione unica per vedere riuniti molti capolavori dell'artista. La Scuola dell'Aja si riferisce a un gruppo di artisti che vivevano e lavoravano all'Aja tra il 1860 e il 1890. Influenzati dai pittori realisti, si segnalavano per la sobrietà nell'uso dei colori, con una decisa predilezione per il grigio. Nella fase iniziale della sua carriera, Mondrian dipinse secondo la maniera della Scuola dell'Aja. Solo a partire dal XX secolo Mondrian, insieme a tanti altri artisti occidentali, si allontana dall'idea di arte quale tentativo di riprodurre illusoriamente la realtà. Abbandona la logica della prospettiva, che aveva caratterizzato l'arte europea dal Rinascimento in poi, e inizia a dedicarsi alle forme astratte. Con l'invenzione delle caratteristiche linee perpendicolari, l'artista renderà via via più radicale il proprio minimalismo fino a far nettamente prevalere, nell'ultima fase della sua carriera, le linee sui colori.