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Polonia, seconda guerra mondiale. Tre militari tedeschi, per evitare il compito ormai insopportabile di fucilare gli ebrei condotti al campo, ottengono il permesso per una missione all'esterno. Il loro incarico, non meno terribile ma più tollerabile, è stanare i pochi superstiti nascosti nella campagna circostante. Mentre marciano nel paesaggio glaciale, quasi loro malgrado trovano un giovane ebreo e lo fanno prigioniero. Ma durante una sosta per rifocillarsi, vengono assaliti dal dubbio. Uno di loro fa agli altri la proposta sconcertante: lasciarlo libero. Tutti loro ne hanno bisogno, dice: sapere di averne salvato almeno uno. Questa è la storia di tre soldati e di una gelida giornata invernale. Di un ragazzo dentro un buco e di una casa abbandonata e spettrale. Di un uomo solitario con il suo cane e dell'interminabile cottura di una zuppa con semolino, cipolla, strutto e salame. Elementi disposti come in una fiaba, a rappresentare la banalità quotidiana e crudele di una delle più atroci tragedie dell'umanità.