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Emil Cioran, «antidoto contro le stregonerie e contro le intossicazioni del secolo» (Ceronetti), ha anticipato i problemi del mondo contemporaneo e la crisi generalizzata dei valori. La vita e l'opera (inclassificabile) di questo «maestro di lucidità» sono qui oggetto di una sintesi articolata in tre cerchi, da immaginare concentrici e le cui onde si propagano dall'uno all'altro. Il primo indaga il magma ribollente delle opere rumene, collocate in un'esistenza agli albori e nel clima culturale di una Romania in via di formazione. Nel secondo, centrato sulle opere francesi, si snodano i grandi temi ricorrenti in tutta l'opera: la noia, la lucidità, la ricerca di Dio, il corpo e la malattia, il dolore, il suicidio, la morte e, con più ampio spazio, il tema della scrittura. Al centro del terzo cerchio: Storia e Utopia, il libro preferito dell'autore, insieme al leitmotiv del Tempo, al quale si aggiungono i trentaquattro straordinari Quaderni, con i loro pensieri folgoranti, illuminazioni e paradossi.