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Sulle due sponde dello Stretto di Messina - così vicine, così lontane - una famiglia, nata sulla sponda calabrese, ma "cresciuta" sull'altra, quella siciliana, senza però mai di staccarsi dalla sua radice originaria, vive la duplice esperienza di due culture, o, se si preferisce, di due diverse visioni della vita. La protagonista, l'io narrante, di questo racconto lungo, o romanzo breve che sia, rivive qui i suoi primi diciassette anni, vissuti in un tempo ormai lontano; una vicenda familiare semplice, nella quale si mescolano, quasi senza che nessuna delle due affetti o alteri l'altra, le due visioni del mondo nelle quali è stata immersa, e che le vengono dai genitori nati in Calabria e per tanti versi ancora legati a quel le usanze, a quel costume, dai parenti che in Calabria ancora vivevano e con i quali frequenti erano gli incontri, nonché dagli ambienti messinesi - compagni, amici propri e della famiglia - presso i quali ha vissuto la sua prima giovinezza, diventata oggetto di questo piccolo libro. Riemergono così comportamenti e personaggi troppo reali per essere "inventati" - di due mondi così vicini e così diversi, rievocati in un affettuoso ricordo e narrati con sereno distacco, ma non senza una punta di benevola ironia.