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La condizione umana è figlia del sogno e dell'infinito, come ci ricorda anche la grande poesia leopardiana; attraversa quindi un percorso dove incontra i piaceri terreni e l'illusione. E anche il mese della piena estate, agosto, diventa il mese nel quale "i morti si illusero d'amore". Infatti, anche là dove i versi di Lerro si accostano alla tematica amorosa, non è quasi mai per rivivere la gioia e il piacere dell'incontro, ma per riallacciarsi a una memoria che pare avere inghiottito gli eventi e i personaggi, oppure a ribadire un'incapacità/impossibilità di scriverne. Dalla prefazione di Luigi Cannillo.