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"Giulia Colombo esordisce con una silloge pura e densa di atmosfera. È strutturata come una sorta di miniatura - circostanziata e soggettiva - di un sistema del mondo organizzato in tre parti corrispondenti alle relative sezioni in cui è suddivisa: la storia e la cultura in "Affari esteri", l'intimità in "Affari interni", le visioni e le sperimentazioni del pensiero in "Creature meravigliose". Un tentativo, quasi epifanico, di rispondere all'esigenza di mettere ordine nel vissuto. Infatti, come una mappa in formato tascabile, descrive il mondo come può vederlo una ragazza che vive in Italia nel secondo decennio del Duemila, raccontandolo attraverso i dettagli delle cose comuni o le visioni dai lunghi orizzonti. Il linguaggio della voce che riflette non è mai da solo a raccontare il pensiero, perché trascina con sé tutto il peso grezzo delle cose che nomina: per questo ogni parola, dai vocaboli letterari ai neologismi inglesi, ha diritto di cittadinanza nelle poesie. La volontà è quella di fare da guida, attraverso coordinate emozionali che per loro natura sono approssimative, a trovare il proprio posto nell'ordine delle cose e cominciare a vivere."